Di Venezia 134 te colla clauiuli Cum AJfi/ientìa ttr prt/intia > che i tré Deputati del Senato non erano giudici nelle materie d’Inquifizione, mi (blamente Affittenti. Fri cantò hà conofciuto dop* po la Coree di Roma, quanto ita pregi'idicievote alla Tua antoriti quett* Affittanza. E quanto gii fembrava allora una Vittoria riportata Tulli Veneziani , le pare oggidì una vera perdita. Ella hà fatto ogni Tuo sforzo per abolire quell ufo, come in-giutiolo alla (ua autorità. Mi hà Caputo sì bene il Senato mantenerli nel fuo pofleflo , che non penfano più i Papi à contenderglielo. La cura avuta dagli Affittemi di non lanciar pattare atro veruno fenza l’if-crizzione della (oimo\xtumj4jfi(ìen-tU , chc piaceva tanto a* Romani, hà prodotto vn’ ottimo effetto per ì Veneziani,, che 11 tono ferviti di poi dì quella Claufula. per motti are l’ufo dell’ Affittenza , à che volev no i Papi derogare non ottante l'accordo del ìy-i. iignendo d’ignor re la natu-n del contutco, che rinchiudendo