Di Venezia 39 chirfi à fpeie de’ loro Soggetti, e de’ loro vicini. Mà al contrai lo il Con-ieglio de’Dieci è molto indulgente per il peccato contro natura, fiali che quelli Signori voglino bene diflìmu-lare un delitto , che non riguarda direttamente lo Stato, ma iolamente i coitumi, ò che conofcendo la natura del male , non giudicano à proposto di tentarne il rimedio di p;.- ^ 0mt‘t(re ura di fcuoprire di più la L loro ver gogna, e la loro impotenza ; e Ce & „jxlm quello peccato è punito qualche fia- viti*, ta, e Tempre nella perfona di qual- ncs che mifero, che è lenza protezzione. “ftl1*1 ** a. r l- /' • f »lampa. Quello Confeglio gai riga ancora ut qittius iLibrari, che anno appo loro libri,fingimi* dove vien ofFeio il governo, c (e imures vi è alcuno coirò nel fallo, egli è almeno conJaunato in Galera,col- kac,aQ* la confifcizione d’ogni Tuo auere, Per quello non ui ne è anche uno,che voleile vendere la Storia del Guicciardini della ftampa di G nevra* ne lo fquiciuio delia libertà Veneta, clic contiene le pruoue della fogj gezzijue de’ Veneziani agl’ Imperar