Di Venezia 184 rinchiuder il male nell’ interiore, e di porvi il Canchero. Che tutta la Cri-ftianità gettava gli occhi /àura di ejfi per vedere, fe caminavano fatte pedate de’ loro gloriojì eAntenati: e fe ne avevano il valor e, e la co fianca. E che in fine fe le loro for^e none-rano ugnali à quelle del Tureo eglino ne avevano ancora à fiifficicnz* per vn colpo di difpt* azione, dove fi trovava rnchiufo il dovere, e falute loro» Tal difeorfo fece mutar parere al Senato, dove fò riioluto di foilene-re la guerra fin’ all'vltima eftrejni-tà. Il che ¿ano fètio lungo tempo eoa vna ipeià ccceilm. Biiogua notare qui che li Veneziani, che fono naturalmente (uper-ftiziofiffimi, e timidi, non lo furono quando lo bi(ogo»va eflerc. Alcuni tnefi avanti lo ibarco del T»r-co nella Candia, affittendo va Nobile di quella Colonia alla Meda della Signoria nella Capella delCallc-gio, rubbò la pac$. ("olita à /dlnrii à baciare. E pochi giorni doppo nella Coite del palazzo S. Marco la pa~