Di Venezia ho trattari, quanto ciafcuno in particolare può cuopii' fi della moltitudine , c non pare nella mi: chi a? non più che gli elementi nella compofirio-n e del Corpo; mezo di ftufariì, che i Prencipi non anno punto« A che bilognaaggiugnere, che non avendo commercio alcuno cogli Ambafcia-tori, non temono d’efiere punto fcuo-perti da’ loro Compagni, ne per con-feguenza i rimprocci di que’ Mini-ftri, e l’indignazione de’ loto padroni, che è un vantaggio che anno più che tutte le altre Republiche. E fe fono fedeli in qualch’ occafione, ciò è per fare il loro colpo più ficu-ramente in un* occafione megliorc ». n Traus La Storia è piena d’eiempi, di’ quali fii.m m fi vede il puoco conto, fatto lem ptrvisfi. pre da erti della loro parola. Pro- ^ Pr*~~ mettevano à Siilo iv Papa di col ftrU!t' ut legarli con erto lui , e cogli altri Prencipi Criftiani contro il Tmco ,fit, tum fe levava l’interdetto di Venezia, e mercede facevano nello flello tempo un ac-”^’7'4 cordo fegreto col Gran Signore ,^!vV Trattennero lungo tempo i i iiani,