"> _, ^ Di Venezia 214 favore. Sono eglino d’un’ umore tatto contrario à tutti li Principi per i Capitani, che chiamano al fcrvizio' loro.’Eglino non ne vogliono punto de’ biavi, e capaci» e iè ne incontrano de’ tali, danno loro tante mortificazioni, ed oppofizioni, che Spuntano in puoco tutta la ¡punta dell’animo loro, od almeno lo fanno rinunciare all’ impiego, fe non rinunciano à fe fteifìi cioè alla iperien-za, e reputazione loro. Imperdòche il Senato non fi ferve degli ftranie-ri, che per rigettare foura tifi tutti li falli, e tutte le difgrazie della guerra . Il che faceva dire al Conte di Pcttilana , che il Senato di Feaez.i* era bene più pronto à biajtmarli, che à prevederli delle cofè necejjarie per lo ferviyio. Aggiugnifi à quefto, ¿he i Nobili!, che vengano ¿dati a’ qne* Capitani per Compagni (òuo nome di Proveditori Generali, anno (empie una tal gslofia della loto autorità, che vogliono più tolto g uafta-re > e pecdere tutto col fare à loco K4 ' " '