Di Venezia 169? Non ejjer.piu tempo di feipendergt la vefìe Procuratoria, doppo un pof-JeJJo quieto di 14 me fi. Che bifognava opporfi alla deliberatone del Gran Co» feglio, quando gliela diede ; ma, chi avendogliela, lafciata pigliare, non tra giujìo di /palliamelo pi ima d’aver ri* conofeiuto fifofje criminale. Conchiudendo coll’ efempio de’ Giudei fteG-fi» che non pigliotono la vcfte di Giefù Crifto, che doppo averlo Cro-cifillò. Gli Ebrei, dis’egtì, volfero ferbare gli ordini della gì ufficia. L» condujjero inatti a Giudici , lo pre-fentarono à Ca-fa, ed à Pilato, E vero che la fpoglinrono della vefle, e fi la divifert, ma non gliela levarono, fe non doppo CrocifijJo . Replicando il Conati à tal diicorfo nel Conicglio fieguento fi lafciò andare alle ingiurie contro il Sagtedi s che chiamò lingua ferpemina , tacciandolo fino d’elleic , come quell’ Oratore Romano, più eloquente > che non era vomo da bene. Prafperiore eloqui tir tia quatti mora?» fama, Tac. Ai in. 4. 11 che andava a’ dividere le famì-Mi