Di Venezia 1S2 deVano in ficuro fotco la fede d’una confederazione, che venivano di ria-udvare, vidJero fourap?endere l i fortezza di $. Teodoro , ed attediare la Canea auanti di credere che il Pasiè loro andava eifere il teatro della guerra , e ch’glino ne paga-rebbero tutte le fpefe. Il che rao-ftra bene eflcrui fovente una fatalità, che (eco invola la prudenza, ò che l’accicca , c quando s’auvicina la sfortuna. La perdita della Canea ftrafeinò quella di Retimo , e di tut- fmu„M ti la Campagna. E come non rima- cìivi ¡.im neva più loro, che la Metropoli del/**OT Regno, qmlehe fortezz'*., ed alcuni Borghi , cominciorcnio à deliberare JDn yltit da dilperati. La maggior parte delle l,v, voci andavano alla celione volontaria di Canciia per ottenere la pace. E ciò fi farebbe pofto in atto, fe il Procuratore Giovanni Pefaio, doppo Doge non avelie fatto vedere fortemente al Senato, che fe fi dava *1 Tureo tal piazza ciò tra un melo di renderlo maggiormente infoiente , e m mtzo di /prezzo p‘r ejfie d'aum-