Di Venhzia iiÌ pira lamia opera, hò f ttonn cópen-dio del trattato deli’Inquifizione di Fri Paolo, dove fi vedranno gli andamenti tenuti del Senato colla Corte Romana, e gli Ecclefiaftici. Del refto come non hò prctef> di fare vira tradizione, mà vn’eflratto lòla-niente mi periuado che non fi troverà ftrano che non abbi ficguito lordine dell’ originale, ne che mi fiaioppofto alle "parole dell’Autore, di chi mi lon’ accontentato di riferire fedelmente i penfieri. Vi fono fino vno ò due luoghi, dove hò aggiunto qualche cofa della fua ltoria del Conciglio di Trento; e di quella dell’ interdetto di Venezia'per ¡(piegare meglio la materia, il che nonispia-cera à mio parere al lettore. Comincio. Quando i’Inquiiìzione fu introdotta ¿¿Venezia, ciò fù non per commando Papale, ne per alcuna bolla Pontificia,poiché quelle d’innocenzo IV. Alcflandro IV, Clemente ¡V. e vii. altri Papi non poterono coltrigliele i Veneziani à riceverla, come ¥ >