Di Venezia ioì Qiijcftc tré Itale anno un Generale, al quale i pvoveditori partico-lari devono ubbidire, e tendere conto. E iempre un’ vomo di gran qua'* lira. Egli c meiì in ufficio. Ed affinché tutti quefli ufficiali fi tenghino nel dovere loro per lodinole del Sijl,dicaro, il Senato crea ogni cinque anni ne Sindici periate la vifita in tutte le Città, e luoghi dello fiato di Terra, e di Ma» ir, per udhe le doglianze de’ (oggetti contro i Podefià, Capitani,® Proucditori, e fquittinare rigoroik* mente tutta la lcio rrrn'iniftrazio-ne , come facevaro quei luquifiton «i Spana chùmau q& Tucidide.. rPrivar e que’ particolari, che i Romani a eU* rnt mandavano incc giriti nelle Fro\in- ,r eie per badare alle azziori di ciaf- ' curo. Di maniera thè i poveri, che riferiti non anno la coir modità di andar’ » & <¡*>’<1 Venezia per dolci fi , àuro un buon *ie cuV*f mezo di vendirarfi à loro bell" agio, fé i Rettori àftjpo fatto loto qualche dentar * ingiufifzia. rtftrreni Mi iella ¡¡il piefcnrc di prkre