Di Venezia ih ¿entemcnte d’ogni cotto, che fari loro fatto al ritorno loro. Fri tanto adoprano ogni artificio imaginevole per pagliare i difetti dell’ ammini-ftrazione loro, volendo lembrare sì difintcrèflati, come quel Gracco,che diceva al popolo Romano che (en-do andato Ricco à Sardegna , ne g c"m ritornava povero, g Vn Generale di Candia voleva perfuadere la fteffa ySJWj Zo. co(a à Venezia coi fars’ impreftare quas 4coo.ducati da un mercante della pl*n*$ *r Città per fare la ipefe della fua en'^”Ì* **" trata di Procuratore , ’benché aueflè (X riportato molti barili di zecchini, vinci*. ' che gli iervirono bene nei bifogno. i»*nts Impcrciò che ui fono puoche per-fone, come il Procurator Nani, che ^ riporta da Dalmazia quafi tutto il ' * * danaro datogli dai Senato per fare i preienti alli Commilfari della Porta , co’ quali non lafciò però, di ag-giuftare fortunatamente la differenza de’ limiti. In vece che molti non aurebbero ifparagnato qucfto danaro, che per appropriarcene il rimanente, come fanno i loro Baili à Co-