Di Venezia no-umidità degli aitii colla fperienza, e l’animo e di quelli, c allora che e tefee-l'invidia cede al merito, e che i ri- b«tur or; vali, che avevano in tempori pace, fanno omaggio al valore loro in tempo di guerra. "‘mpar*- Quando i Genove lì erano à Chi- ¡ilus cun. ozza, c che meditavano il faccheg' «Sì*, vi— gìo di Venezia. Il Senato fò coilret-«o di liberare onorevolmente ii gc- ^ ìietale Vittore Pifani, che teneva nel- ,xpertKm le prigioni fegrcte per la perdita del- itllìsani-la battaglia di Fola, * e d alfociar- lo al commando fourano dell’arma ta col Doge Andrea Contarini con tefUm ,n vergogna di tutti li luoi calunnia- ;n Agri-tori . Vn’Antonio dimani che a-fola, vca acquiftato le Cirrà di Mono- * poli, Molo, Pulign?no, Traisi, Orin- rc.ltu defi, ed Ottranto nella Puglia fu fpo- ula* gliato della velie di Procuratore , e relegato in lilria per una b ttaglia.^ sfortunata data à Modone contro i Turchi, ma doppo ¡a’ efigìio di Dieci anni, bifognò- ancora richiamarlo, cillabtlirlo nella (uà dignità, ed in fine crearlo Doga,