Di Venezia 187 lem cum exbauftumesfèt, e a tpt& di-cmtur à nebìs /mprajiita prìrnus ex-cogitAVit.......Ea res tar.tarn invidiarti Duci apud mulios coi.fiavit, ut ipfo Refurreclionis Dominici die confosfits ftterit in itinere ad D. Za-charia. D’onde bifogna conchiudere che quello Doge era lòurano, come lo nota lo ftclfo Autore. \pfe, egli dice; totarn inuidiam culpamcjue Jus-tinuit ex comma dati s pecttniis uni fi-bi cohjUuttn , propterea quad omnia verfabantur in fua potejìate . Leone Marina nell’ Elogio di St haitiano Zianij che fucceUe immèdiatameent à Vitale, riconofce quella Souranità de’ Dogi precedenti con quelle paiole. Sebajiianus petenti et folern inplu-ra Ma ìiìratuiixìJydera ejì panitus. Imperò che fé è il primo, eheabbi divifo il potere del governo con i Magiftrati ne iìcgue maLtf.llamcnte, che era prima tutta intiera nelle mani del Doge. Vittorio Amedeo. Il Procurator Nani al lib. 9. della fua Storia *, parla di elio co’ cai termini. Il Duca Vittorio