Di Vfnkzia 108 ome fc il Senato folle, con eflo ni. a In effetto hc hà cu&oil potè- a c. Di maniera che è vn crime di n^iscum Lela Maeftà di dilubbidirgli, ò con-endere co’tuoi ordini. Altre Hate il Hift. i. Senato non gli permetteva d’acci- t> di— 'nerfiàcofa alcuna fenza dargliene ~ Mma contezza,mà come la diftanza i le’ luoghi ritardava molto gli affarle fms con_ :he le riloluzioni non venivano io- film po/ì pente, che doppo le occafioni per- rer e k gli l.fcia adeflb l’arbìtrio libero Vi fare quanto gli piace fecondo le oc- " 5‘ ìcorrenze, raccommandandogli fola-jmente di trattar sì bene la cofa pu-blica, che non rilulti aila Patria dan-c no veruno, c Imperciò che non xicne Kifp. cofa veruna à temere da quello Ge- lu‘d de— nenie, pofciache non è Patrone d’i piazza alcuna, dove fi polla sitila-re doppo aver fatto un’ andamento fallo; e che per conlegucnza farebbe coftretto i ilare tempie in mare» cd abbandonarli alla de’mercé ucnti, c fiotti. Del refto non ui e Prencipealcu-n<*> che -tracci più male i Capitani