gono radunati, sono provvisti di viveri, imbarcati sui piroscafi requisiti ed avviati verso i porti più vicini della penisola. Oggi il Cortellazzo è tornato a Sebenico con Enrico Millo. 11 contrammiraglio Notarbartolo, il comandante della Puglia Menini, il comandante Monroy del piroscafo Franz-] oseph dell’Austro-Americana — che, cambiato il nome in quello di Generale A. Diaz ed issata a poppa la bandiera italiana, servirà provvisoriamente da sede dei nostri uffici — vengono a bordo a salutare il vice-ammiraglio. Enrico Millo sbarca in serata dal Cortellazzo, imbarca sul Diaz, e si mette subito all’opera delicata e difficile della organizzazione ab imis del nuovo ordinamento. Il Pontiere, con gli onorevoli Pacetti, Ghi-glianovic e Felici, riparte subito alla volta di Zara. Scendendo a terra nel pomeriggio, notiamo nei croati un'ostentata indifferenza al nostro passaggio, che sa d’ostilità. Gli agitatori fanno progressi... Nonostante, non diventiamo malinconici per questo. Pensiamo che siamo nella patria del Tommaseo. Ed andiamo a visitare il Duomo, il magnifico Duomo di Maestro Giorgio, fregiato d’una moltitudine di teste portentosamente vive, in cui trovate tutte le fisionomie delle razze adriatiche e balcaniche, dal veneto conquistatore all'illirico irsuto, dal turcomanno allo schiavone, dall’albanese all’ungaro, dal greco all’u-scocco. L’arcangelo Michele domina l’immensa popolazione marmorea colla lancia infitta nella gola del drago. Pare il simbolo della civiltà latina eretto dall’arte dàlmata ad illuminare e guidare quella babele di popoli. Sebenico, dopo un tramonto purpureo, s’accende — 154 —