sopra coperta, le catene e le eliche fossero state rivestite con cuscini d’ovatta. I marinai a piedi nudi. Ogni manovra eseguita con la massima precauzione. Non una favilla dai fumaioli. Gli animi, gli occhi, l’udito, le narici, attenti e protesi. L’odore della terra fresca, del bosco smosso dal vento e del mentastro è stato il primo annunzio che l’I-stria ci ha mandato della sua estrema vicinanza. Nulla è più commovente che respirare, nel silenzio profondo della notte, in un mare pieno di minaccia, sotto la portata di tiro delle batterie avverse, nel cuore della costa nemica, lontanissimi da ogni soccorso e dalla patria, questo caldo aroma esalato da una terra martoriata che vi fa dolcemente sentire la sua presenza col profumo caratteristico delle campagne italiane. « Eccomi, sono qui, sono cosa vostra, odoro per voi; vi nasconderò; vi proteggerò; ma strappatemi all'usur-patore, giunta l’ora. Non v’accorgete che sono Italia anch'io ? » 11 lettore che scorrerà questa pagina adagiato nella poltrona della sua camera o seduto al tavolo di studio, avrà a questo punto, forse, un sorriso d’incredulità ed attribuirà quest’invocazione esalata dalla terra ad una debolezza romantica del cronista. Ma avrei desiderato che il mio buon lettore fosse stato accanto a me, stanotte, sulla prora della « 55 A. S. » affollata da’ marinai pronti a mollare in acqua, ad un bisbiglio del comandante, l’àncora silenziosa. I loro occhi non si staccavano dalla striscia nera di terra fragrante che, come un braccio arcuato nel gesto della carezza, ci avvolgeva a sinistra ed a dritta. E i cuori degli uomini semplici erano aperti all’ondata di quell’odore silvano, come s’avessero ascoltato la parola d’amore della loro madre o della loro donna. — 16 —