Di Fontane, situata fra Rovigno e Parenzo, almeno che non siate molto pratici dei luoghi, non avrete probabilmente mai sentito parlare. Noi ufficiali dell’Alto Adriatico che la frequentiamo, non possiamo parlarne : segreto militare. (1) Ma se domandaste ai marinai delle siluranti italiane, agli equipaggi dei nostri Mas : « Conoscete l’insenatura di Fontane?... » li vedreste sorridere con sufficienza, come se chiedeste loro: «Conoscete la Lanterna di Genova o il Tino della Spezia o le Petagne di Brindisi o la Pagoda di Venezia ? » La Marina austro-ungarica e la sua difesa costiera non si sono mai accorte di nulla ; ma la baia di Fontane è stata ed è, nelle notti illuni, una specie di luogo di ritrovo per le navi sottili d’Italia, come il Caffè A-ragno per i nostri deputati od il Cova per i nostri industriali. E’ anche il porto misterioso e segreto, poco accessibile e pochissimo igienico, in cui ci si ferma per ore, dopo un vagabondaggio capriccioso traverso l’Adriatico che sembrava non avere nè direzione nè scopo; e da cui si riparte prima dell'alba, taciturni e guardinghi, dopo esserci trattenuti ad oziare sotto il litorale battuto dal « mare lungo », orlato di fronde e profumato d’erbe selvatiche, in indugii inesplicabili. Questa baia di Fontane che non ha importanza sulla carta — anzi, le carte nautiche invitano le navi a passarci lontano, per il gran numero di scogliere e di banchi i quali ne rendono pericoloso l’accesso — che ha minore importanza ancora sul terreno e non ne ha addirittura nessuna dal punto di vista militare, rap- (I) Oggi, trascorsi parecchi mesi dalla conclusione dell’armistizio, è lecito sollevare il velo della riservatezza militare su molti episodi d’eroismo che, durante la guerra guerreggiata, non potevano essere rivelati. — 10 —