barca, vi rimonta sopra e torna alla torpediniera oscurata ed immobile, ad annunziare: « Nu ce stanno ». In questo caso la torpediniera salpa silenziosamente le àncore, riparte, s’allontana lenta e delusa come un’ombra nell’ombra, raggiunge la compagna che vigilava i paraggi da qualunque sorpresa, riprende la via del ritorno. Qualche altra volta, all’appello cadenzato e sommesso del marinaio o dell'ufficiale mandato ad esplorare la costa della baia, uno scalpiccio di passi fra le rame risponde, e poi s’ode come l'eco del nome, ripetuto da una voce nascosta : « Gregorio, son io ». — « Apollonio, presente ! » E l’informatore — che magari è stato deposto da noi sul litorale dell’Istria due mesi addietro — sbuca fuori in vesti da contadino o da pescatore o in blusa da operaio; si fa riconoscere, si guarda attorno, viene a bordo; e le siluranti lo riportano al mattino a Venezia, dove « Gregorio » o « Alessandro » o « Apollonio » riferiscono una mèsse di preziose informazioni militari e politiche al nostro Comando marittimo. Spesso, nell’esplorazione della costa, invece del battellino a remi, è impiegato un Mas, che ha il vantaggio di poter perlustrare anche i paraggi più lontani, di sbarcare un maggior numero di persone, di sfuggire con molta maggior rapidità verso il largo, in caso d’allarme o di {sericolo. A questo modo, grazie alla continuità di tali viaggi, la nostra Marina ha assicurato una comunicazione diretta e segreta fra l'Italia e l’impero nemico, attraverso l’Adriatico. Ci valiamo per cotesto servizio di persone assolutamente volontarie, militari e borghesi, ben conosciute, provate in mille circostanze, superiori ad ogni sospetto e, preferibilmente, che abbiano parenti o possessi o conoscenti dall’altra parte. Sono volontarii oscuri ed eroici; i — 12 —