scoppiando con sordo fragore ed aprendogli una larga falla. L’incrociatore inglese ha imbarcato una notevole quantità d’acqua appesantendosi nel settore posteriore e sollevando la prua, ma le sue paratìe stagne hanno resistito mirabilmente. 11 comandante e gli uomini tutti del bastimento colpito, hanno conservato la massima calma : vedendo che il galleggiamento della nave non era compromesso e che le macchine potevano continuare a funzionare con velocità ridotta, hanno ricondotto l’incrociatore in formazione ed hanno continuato serenamente il bombardamento contro le opere militari di Durazzo. Nel frattempo, i « caccia » e i destroyers riuscivano a serrare, favoriti dalle segnalazioni aeree, i due sommergibili awersarii in una cerchia sempre più stretta di colpi e di bombe. Dopo poco, macchie oleose di nafta e rottami e brandelli d’indumenti sono venuti a galla in un rigurgito sinistro. Uno dei sommergili austro-ungarici è stato ferito a morte quasi subito ed è colato a picco. L’altro, dopo una lunga lotta, sicuramente avariato, tentava di tornare in emersione, quando è stato anch’esso colpito ed affondato. Compiuta la distruzione della principale base austriaca di rifornimento in Albania, liberati i paraggi da ogni insidia subacquea comparsa, visto che nessuna unità della flotta nemica usciva da Cattaro a contenderci il conseguimento dell'azione, la nostra forza navale — sempre infastidita ma non danneggiata dalle salve delle artiglierie litoranee — s’è rimessa in formazione per il ritorno, ha riattraversato senza incidenti l’Adriatico, è rientrata al suo porto di partenza. Anche l’incrociatore inglese silurato ha potuto fare ritorno alla base con i proprii mezzi. L’armata di Pflanzer-Baltin non tarderà a sentire - 25 —