IV. L’AVANZATA DEL REGGIMENTO « MARINA ». Revèdoli (Basso Piace), 31 ottobre. Da quattro giorni il nostro animo era come un arco teso al massimo sforzo, senza che la mano che c'impugnava lasciasse andare ancora la corda e scoccasse la freccia. Eravamo esasperati d’impazienza. Alla sera del 26 trapelammo che la piena del fiume ed il bombardamento di migliaia di batterie austriache avevano spezzato quasi tutti i ponti gettati dalle nostre Annate mosse all’attacco delle prime linee avversarie, oltre il medio Piave. Tre sole passerelle erano restate intatte al cader della notte, al di là dell’ostacolo torvo e limaccioso. E tre piccole teste di ponte italiane s’erano formate al termine d’ogni passaggio: tre teste di ponte isolate sotto i contrattacchi furiosi del nemico, bloccate da una resistenza tenace, colla minaccia continua dell’interruzione d’ogni comunicazione alle spalle... Notte d’angoscia; ma anche di fede stupenda. Sentivamo tutti che non sarebbe finita così. All’indomani apprendemmo che, alla nostra sinistra, la X" Annata riusciva a passare in forze il Piave - 37 -