quali affrontano, non la prigionìa di guerra, ma l’ergastolo, la fucilazione, il capestro. Durante i primi viaggi, si stava un po’ perplessi. Per quanto fosse grande la stima e la fiducia che nutrivamo verso i personaggi che deponevamo furtivi sul suolo occupato dall’avversario, pur tuttavia era sempre legittimo supporre che — per una combinazione qualunque : una parola sfuggita, un incontro disgraziato, un’imprudenza commessa, un calcolo sbagliato — il nemico potesse venir ben presto ad apprendere le nostre spedizioni segrete, il loro giuoco, il loro scopo. Quindi ci attendevamo di trovare, ad ogni nuovo viaggio, qualche brutta sorpresa, qualche agguato preparato, qualche ben organizzata controffesa. Invece, nulla. Gl’informatori — tinche quelli di cui non abbiamo più avuto notizia — debbono essersi mantenuti fedeli, riservati e prudentissimi, perchè non abbiamo avuto finora molestie di sorta. La verginità di Fontane non è stata fin oggi violata. Questo luogo di convegno italiano in casa del nemico, a poche miglia da Pola, a quattro chilometri da Parenzo — una passeggiata ! — non è stato scoperto meii. Ed è una vera fortuna che non lo sia. Può servire utilmente a mille scopi. Per esempio: gli audaci della Marina, specialisti in tentar colpi di mano dentro le basi navali avversarie, possono, una volta o l’altra, durante un’impresa, trovarsi preclusa la via del ritorno, pure riuscendo a sfuggire la cattura. Ecco allora eh’essi hanno aperta dinanzi a sè una via permanente di salvezza. Sanno che, nei periodi interlunari, quando il tempo e il mare lo permettano, nostre piccole navi vanno e vengono quasi ogni notte nei paraggi di Fontane. Quindi basta ch’essi riescano a procurarsi abiti civili, in modo da non dar sospetti, a raggiungere - 13 -