XIV. A ZARA. Zara, 17 novembre. Partiamo da Sebenico sul cacciatorpediniere A-scaro, che batte bandiera ammiraglia. Enrico Millo si reca a Zara col capitano di vascello Capon, col tenente Haslam della Marina britannica e l’antico console italiano: D’Alìa. Comanda la nave il capitano di corvetta Raggio. Ci pilota un ufficiale dell’ex Marina austro-ungarica, un irredento passato ai nostri servizii. E’ l’alba. Filiamo a tutta forza per i meandri tortuosi dell’immenso arcipelago. Le creste delle isole nude e rocciose si arrossano ai primi raggi di sole. Alle 9 imbocchiamo il canale di Zara vecchia, povero villaggio divenuto ima delle rocche forti del nazionalismo croato. Vediamo un pescatore in càpiza scarlatta arrampicarsi sopra un’antenna del porticciuolo ed inalberarvi la bandiera jugo-slava. Incontriamo due vapori croati con a poppa la bandiera francese; sorpassiamo un grande piroscafo grigio proveniente da Spalato e diretto forse al Quarnaro, con bandiera bian- — 157 —