sario le lasciava, si consacrò alla soluzione di tre programmi diversi: l’appoggio dal mare alle operazioni dell'esercito; l’intervento diretto in queste operazioni, specialmente alla estrema destra del fronte, per coprire Venezia; la protezione del traffico in tutte le acque del Mediterraneo. Per valutare lo sforzo sostenuto, nell’assolvere questi compiti, dalla Marina italiana, bisogna paragonare le sue condizioni speciali con quelle delle altre marine partecipanti al conflitto europeo. La Germania, assumendo con le forze di terra l’offensiva sul fronte franco-belga in una direzione parallela alla costa del Mare del Nord, si trovò fin dai primi tempi della contesa in una situazione tipica: il suo esercito era impegnato a fondo in una vasta mossa avanzante, mentre aveva il fianco destro interamente scoperto dalla parte del mare per tutta la lunghezza delle retrovie, delle comunicazioni e della dislocazione delle truppe. Quindi: necessità assoluta di coprire, contro qualunque attacco dal mare, il fianco dei corpi operanti in terra. La difesa della linea costiera divenne la conditio sine qua non d’ogni movimento dell’esercito tedesco; anzi, della sua sicurezza e della sua stessa esistenza. A chi venne affidato un compito così vitale da rappresentare il càrdine di tutto il piano d'attacco ? Alla Marina imperiale. L’esercito non doveva avere preoccupazioni marittime nè sorprese laterali. Da quel momento, la funzione principale della Marina germaniva — campagna dei sommergibili a parte, — fu delineata nettamente; il carattere difensivo delle sue operazioni navali ricevette da allora un'impronta di continuità che neppure la battaglia dello Jutland potè momentaneamente alterare. Tutta la condotta della Germania — 183 —