LA RIVOLTA DI CATTARO 33 Per la mancanza di personale maschile, anche nei comandi militari erano state assunte donne, calate per lo più dalle città dell’interno, avvenenti ragazze, che divennero ben presto le amanti dell’ufficialità, la quale passava con esse intere notti in bagordi. Si narra che una volta un ufficiale, reduce da una baldoria, si presentasse sulla pubblica via a Qenovic con una bottiglia di spumante in mano e battendosi l’epa voluminosa gridasse in pubblico: „ancora altri quattro anni di guerra! viva la guerra.“ E si era al Capodanno del 1918! Un po’ alla volta le cose si spinsero tanto avanti che i marinai arrischiarono qualche dimostrazione e commisero degli atti che per sè stessi si debbono ritenere un indice non confortevole del morale delle masse. Durante un certo periodo di tempo, in sostituzione del rancio venne distribuita una zuppa chiamata „risi e bisi“, zuppa che conteneva di tutto fuor che tali ingredienti. Era un nutrimento insufficiente e cattivo. Accadde che per protesta qualche marinaio gettasse sulla mensa ufficiali quella minestra, sia con Io scopo di fare una dimostrazione, come per avvertire del malcontento generale. Altri osarono penetrare nelle cabine dei superiori durante la loro assenza per impadronirsi di quei generi di conforto e vittuarie che gli stessi tenevano presso di sè. Ragione — e non