46 CAPITANO NERI mando, sia per far credere a chi lo avesse visto da terra che a bordo tutto procedeva normalmente. Ciò fatto ordinò la partenza. La manovra relativa al distacco dalla boa fu eseguita in perfetto ordine. Fatti i segnali regolamentari al forte alPimboccatura del porto, la nave raggiunse in breve il mare libero. Per evitare sorprese, appena passato il canale a sud di Zuri, la velocità fu aumentata a 22 miglia all’ora, poi, tanto i cannoni quanto i siluri e le mitragliatrici furono sistemati a difesa, essendo quegli uomini decisi a combattere fino alla morte piuttosto che cadere nuovamente in mano dell’austriaco. 11 radiotelegrafista ebbe il compito di stare all’erta e segnalare qualsiasi allarme che fosse stato lanciato da terra. Difatti, alle 8 del mattino, la stazione R. T. di Sebe-nico emanava l’ordine alla torpediniera di ritornare... Questa invece stava filando a grande velocità verso l’Italia. Passò davanti al porto di Ancona senza subire noie e giunta a Porto Recanati innalzò una grande tovaglia bianca in segno di resa. Francesco Donat con la jolle di bordo si portò a terra per comunicare alle autorità militari la defezione della nave.