168 CAPITANO NERI L’ammiraglio Vukovich chiese loro cosa volessero; Pahor rispose con tutta franchezza e sfacciataggine che erano i rappresentanti dei rivoltosi e che a loro volta chiedevano se il signor ammiraglio fosse a conoscenza dei loro memoriali. Questi rispose che non conosceva nulla e non riconosceva nessuno, che ammainassero la bandiera rossa.... Ma la lancia si stava già allontanando a tutta velocità. In quei momenti comparve in aria un idrovolante che sorvolò a bassa quota tutte le navi. L’osservatore di bordo faceva continui segni di saluto... Poi, l’aereo si diresse verso il mare aperto e scomparve. A guerra ultimata si seppe che l’apparecchio era montato da un pilota, il secondo capo aviatore Gra-bowiecky, dal secondo capo elettricista Stonawsky (uno dei caporioni del Consiglio) e dal Sesan, i quali si sottrassero a sicure gravi punizioni col fuggire verso l’Italia. Raggiunsero Brindisi ove si diedero prigionieri.1) All’apparire delle corazzate, nella certezza di avere ottimi appoggi, due tedeschi del Sankt Georg *) Secondo una versione ceca lo Sesan fu incaricato di recarsi a qualche base navale italiana per invitare la nostra flotta e quella degli alleati a recarsi a Cattaro ove le navi in rivolta si sarebbero date prigioniere.