LA RIVOLTA DI CATTARO 35 Il seme cadeva generalmente su buon terreno, perchè cechi e slavi in genere cominciavano a loro volta ad aspirare, non più all’autonomia politico-amministrativa come nel periodo prebellico, ma alla formazione di stati nazionali indipendenti. Sapevano che l’Intesa appoggiava tali aspirazioni, che uomini capaci lavoravano all’estero ed all’interno per il raggiungimento di quella meta, che non mancavano riconoscimenti e denaro a tale scopo. Gli stessi avvenimenti politici interni dell’Austria concorrevano a fomentare il sentimento della rivolta. È necessario tener presente che, riaperto il Parlamento dopo tre anni di guerra, il 30 maggio del 1917 il deputato ceco Stanek vi prendeva la parola per patrocinare pubblicamente la trasformazione della Monarchia in una federazione di stati liberi e con diritti eguali ed inneggiava alla formazione di un grande nucleo cecoslovacco. Similmente il deputato Koroschetz auspicava la fondazione di uno stato democratico formato da tutti gli slavi meridionali, stato che si sarebbe messo sotto il protettorato della Monarchia. Ma gli czechi si fecero ben presto arditi ed il 19 dicembre i loro deputati, lasciando ogni maschera, comunicavano alla Camera che si erano accordati in linea di massima per la costituzione di uno stato ceco-