36 CAPITANO NERI slovacco. Poco tempo dopo, il 6 gennaio 1918, dichiararono apertamente la loro aspirazione alla completa autonomia proponendo la trasformazione della Monarchia in un regno trino. È quindi logico che i soldati e marinai cechi e slavi, per questo ed altri avvenimenti politici, si sentissero staccare sempre più dal nesso absburgico per aspirare alla completa libertà e che in essi il sentimento della disciplina e dell’obbedienza agli ufficiali magiari e tedeschi si allentasse continuamente. Ed il dramma russo? Fu per la Monarchia un’arma a doppio taglio. Se su quel fronte si era conclusa la pace, se divisioni erano rimaste disponibili per annientare l’odiata Italia, gli uomini che le componevano erano scossi e si può pensare con quale animo lasciassero zone dove, dopo aver vinto, potevano godere i frutti dei loro sacrifici, per passare all’inferno carsico dove la vita era attaccata costantemente ad un filo... Quanto abbiano acuita la stanchezza della guerra, rinfocolando il desiderio di pace, le notizie che giungevano dalla lontana Russia, sia pur velate dai comunicati ufficiali che cercavano di sfruttare la vittoria quale incitamento alla lotta contro il secolare nemico, l’Italia, si può più immaginare che descrivere. È indubbio che per quanto i governi dei vari stati