LA RIVOLTA DI CATTARO 139 rifiutare ai rivoltosi il mio aiuto di medico in caso di necessità. Sulla nave vi era una confusione quale io fino allora non avevo mai avuto occasione di vedere. Correvano le più inverosimili notizie; nessuno si curava di appurare donde provenissero. Si aspettavano ordini dal Comitato centrale, e si facevano preparativi per combattere... Alle 10 Budil mi comunicò che anche il Kronprinz Erzherzog Rudolph aveva ricevuto dal Comando superiore di Castelnuovo l’ordine di ammainare la bandiera rossa prima delle 15, e l’avvertimento che in caso diverso il forte Spagnolo avrebbe aperto il fuoco contro la nave. Per lo contrario la nave era stata minacciata di esser colata a picco dai bastimenti che si erano ammutinati se avesse ammainata la bandiera rossa, lo mi permisi di fronte al Budil di fare la modesta osservazione che, prima che giungesse l’ora in cui sarebbe scaduto Yultima-tum, egli aveva tempo sufficiente per far accendere i fuochi alle caldaie, che per le 15 il bastimento avrebbe potuto recarsi all’ormeggio in vicinanza delle altre unità ormeggiate nella parte centrale delle Bocche, che fin dal pomeriggio precedente avevano alzato la bandiera rossa. In seguito a ciò il Comitato dette ordine di accendere le caldaie e di mettere il bastimento in assetto di combattimento. Alle 14 il Kronprinz Erzherzog Rudolph si mise in moto per sottrarsi