■208 CAPITANO NERI gliarono e passarono alla divisione del macabro bottino. Berti si appropriò le scarpe ; togliendole al cadavere una parte del piede rimase attaccata ed egli dovette levarla con molta pazienza, adoperando un pezzetto di legno. Rier indossò la divisa. Così poterono camminare più speditamente. Ad un certo punto si parò dinanzi ai fuggiaschi una roccia molto ripida. Durante la scalata di essa il Rier, che precedeva l’amico, provocò la caduta di un masso che rotolando andò a colpire con violenza un malleolo del Berti, in modo da non consentirgli più di camminare. L’infortunato comprese che era perduto e dichiarò all’amico di lasciarlo libero di ogni sua azione, incitandolo anche ad abbandonarlo ed a pensare alla sua salvezza. Ma Rier non volle accettare a nessun costo questa generosa proposta. Pur essendo estenuato si caricò sulle spalle il compagno. Percorrendo faticosamente, penosamente ed a piccole tappe diruti sentieri, portò il carico prezioso per ben cinque ore, finché raggiunse una vailetta dove sperava di trovare aiuto, perchè vi erano tracce di vita umana. Ma le condizioni del Berti si andarono sempre più aggravando tanto che i due decisero di consegnarsi alla prima pattuglia o posto di guardia che avessero incontrato. Ciò avvenne.