20 CAPITANO NERI Necessita ancora osservare che le autorità militari avevano una speciale prevenzione contro gl’italiani soggetti all’Austria, che per esse erano tutti irredentisti, traditori e quindi formavano oggetto di speciale sorveglianza, di odio, talvolta di cattivi trattamenti. Le carte personali di molti portavano il marchio della loro passione politica, marchio che provocava un maggior disprezzo, una grande diffidenza e trattamento peggiore da parte dei superiori. Ad ogni modo le cose si trascinarono alla meno peggio fino al giorno che l’Italia scese in lotta a fianco dell’Intesa. Allora i patriotti irredentisti che militavano sotto le insegne giallo-nere si rinfrancarono, attesero più fiduciosi un lieto avvenire e si disposero a collaborare col nostro esercito usando tutti i mezzi a loro disposizione. Primo quello della resistenza passiva, poi quello del sabotaggio. Chi ne ebbe la possibilità varcò il confine; ma relativamente pochi furono in grado di farlo. Per contrapposto le autorità militari austriache divennero più sospettose e si misero su un piede di vera guerra morale contro i nostri, per quanto in un primo tempo, specialmente nella marina, non avessero dato nessun appiglio a tanta diffidenza; anzi si fossero comportati alla stregua dei commilitoni di altre nazionalità.