134 CAPITANO NERI provocare l’intervento della Germania. Invece fu deciso di inviare una grossa pattuglia di bosniaci e croati a disarmare gli ufficiali aviatori. La comandava un sottufficiale, il quale, giunto alla meta, non ebbe il coraggio di assolvere il suo compito. Ciò vedendo, lo Zanchi, pieno di sdegno e incurante delle responsabilità che si addossava, impugnò una grossa pistola d’ordinanza e ordinò ai marinai di seguirlo. Raggiunto il corridoio che precedeva la sala di riunione ordinò a gran voce il „pied’arm !“ così che i fucili diedero un cupo rumore atto ad impressionare gli ufficiali. Zanchi aveva calcolato furbescamente su questa messa in scena. Entrò solo nella sala, si rivolse al comandante della stazione dicendo: — Comandante, ho l’ordine dal Consiglio di sequestrare le armi a tutti gli ufficiali. — Non teniamo armi ! — fu la risposta. Zanchi, sempre impugnando la rivoltella, insistette per avere le armi e finalmente ogni ufficiale depose sul tavolo la propria rivoltella. In tutto 29 pezzi. Evidentemente cinque ufficiali erano fuggiti dalla baracca poiché al momento dell’arresto se ne contarono 34. Monarch. — Il comandante di quella nave, nella tema che l’equipaggio spiegasse la bandiera rossa, al momento dell’alzabandiera vigilò in persona la cerimonia. Ma ciò valse a poco, giacché gran parte del-