Milano, 28 novembre 1933. Stimatissimo signor Capitano, Confermando il ricevimento della Sua lettera dei IO corr. m. ben volentieri voglio venir incontro al di Lei desiderio. Non avendo io purtroppo a mia disposizione gli appunti scritti, che ora si trovano a Belgrado, voglio tuttavia tentare di disporre in un quadro generale gli essenziali punti dell’ammutinamento avvenuto il 1° febbraio 1918 alle Bocche di Catturo, dal quale quadro Ella stessa, signor Capitano, potrà trarre da sè le conclusioni. Se ben ho compreso quanto Ella scrisse, desidererebbe sapere precisamente qual carattere abbia avuto questo moto insurrezionale... Non è vero? A questa domanda sono per puro caso in grado di rispondere citando il giudizio di una personalità senza dubbio competente in materia, giudizio espresso in un verbale del Tribunale di guerra di Cattaro. Questa personalità è, rispettivamente era, il comandante delle forze navali dislocate a Cattaro, il vice ammiraglio Alessandro Hansa, il quale si espresse precisamente così: ,,i tedeschi ed i magiari furono (si comportarono) leali (mente), i cechi, gl’italiani e una parte dei croati furono i sobillatori. Vi è da supporre senz’altro che la dimostrazione si debba mettere in relazione con problemi nazionali. „Appena domato l’ammutinamento vennero arrestati 700-800 sottufficiali e marinai e s’era sparsa la voce — non confermata ufficialmente — che si voleva addirittura statuire un esempio : fucilare senza tanti preamboli un centinaio di persone. La procedura