LA RIVOLTA DI CATTARO 25 che ufficiali superiori parlavano liberamente in sua presenza ritenendo che conoscesse appena i primi elementi della lingua tedesca, egli potè raccogliere importanti notizie ed anche segreti militari, che, per mezzo di un concittadino, furono fatti pervenire alle autorità militari italiane.1) * * * Nel maggio del 1917 fu destinato all’imbarco sull’incrociatore Karl VI, dislocato alla base navale di Cattaro, certo Mario Rier di Rovereto, giovanissimo graduato proveniente da una scuola di marina. Egli, che era di sentimenti italianissimi, allo scoppio della conflagrazione europea abbandonò insalutato ospite la famiglia (aveva altri otto fratelli e tre sorelle) e fuggì in Italia dalla Vallagarina. Giunto felicemente a Peri, oltre il confine, i militi della R. Guardia di Finanza lo fermarono e lo interrogarono sul motivo della sua presenza. Rier, che allora aveva 15 anni, si dichiarò disertore ed espresse il fermo proposito di arruolarsi volontario nell’esercito italiano qualora fosse scoppiata la guerra contro l’Austria. La R. Guardia di Finanza, pur ammirando l’audacia di quel ragazzo, i propositi bellicosi ed i sentimenti patriottici che lo animavano, lo rimandò alla ‘) Rilevò, fra il resto, lo sbarramento di mine che chiudeva il porto di Pola e riuscì a trasmettere il documento in Italia.