LA RIVOLTA DI CATTARO 131 pediniere non intendevano partecipare al movimento. Visto che con gl’ inviti nulla si otteneva, il Consiglio ricorse alla forza. Incaricò due pattuglie di 20 uomini, una della Gàa ed una della Kaiser Franz Josef I, di tentare ogni mezzo per ottenere l’adesione degli equipaggi, i quali d’altra parte erano impressionati, sia per le notizie dell’espandersi della rivolta, sia perchè la Gaa, caricati i cannoni e preparata una mitragliera al tiro, appoggiò l’azione delle pattuglie con la minaccia di sparare contro quelle torpediniere che non avessero capitolato. Era circa il mezzogiorno. Approfittando dell’assenza del comandante, la Torpediniera 77 alzò bandiera rossa. Il suo esempio fu seguito da parecchie altre. Frattanto giunsero le due pattuglie: l’una, capeggiata da Mate Bernicevic puntò una mitragliatrice contro gli ufficiali della Torpediniera 96 e li costrinse ad arrendersi portandoli prigionieri sulla Gàa. (Questo fu fatto perchè il comandante Antonio Scarpa aveva ordinato di ammainare la bandiera rossa). L’altra pattuglia, capeggiata da Lodovico Szekcs, tentò di salire a bordo di diverse unità per far opera di propaganda. Furono cosi abbordate le torpediniere 66 e 67. Su quest’ultima il sottotenente di vascello Eugenio Mahr volle opporsi ai rivoltosi, gridando loro di allontanarsi.