LA RIVOLTA DI CATTARO 59 naturale all’ingresso dell’Adriatico, diga che con le sue rocce abbastanza alte toglie ogni visuale all’entrata nel golfo. Le montagne, di natura carsica, aventi solo qualche raro ciuffo di cespugli rachitici, brulle, alte e ripidissime, tutte scoscendimenti e frane, si confondono e si sovrappongono nella visuale l’una all’altra, presentandosi quale una imponente massa grigiastra senza apparente soluzione di continuità. Solamente sdoppiando Punta d’Ostro appare la grande baia, che è l’anticamera dell’ampio dedalo conosciuto genericamente sotto il nome di Bocche di Cattaro, mentre queste sono propriamente l’ingresso fra la punta nominata e Punta d’Arza. A circa metà distanza fra le due punte emerge dalle acque l’isolotto dei Rondoni che l’Austria trasformò in potente e moderno forte. Si può considerare la sentinella avanzata di tutte le opere militari della zona. *) Con navigazione verso nord, si passa dalle Bocche per uno stretto canale detto di Cobila (limitato ad ovest dalla punta omonima e ad est da Punta Lustica) in una nuova baia chiamata di Castelnuovo e Topla, mentre di fronte si presenta la cittadina di Castelnuovo. Con i suoi veneti palazzi e monumenti, con *) Vedere cartina allegata.