136 CAPITANO NERI caddero i primi colpi di cannone contro la Rudolph in arrivo a Genovic e immediatamente le scale dell’alloggio ammiraglio e della casamatta poppiera si riempirono di marinai, una parte dei quali domandava rumoreggiando l’interruzione delle trattative del Comitato col comandante, e rivolgendosi confusamente l’un l’altro la parola, pretendevano che fossero consegnate le chiavi dei depositi munizioni e si mettesse la nave in assetto di combattimento. La consegna delle chiavi venne nettamente ricusata. Al grido che il Novara, che era in moto, stava per affondare, una gran parte dell’equipaggio si ritirò precipitandosi in coperta. Io riuscii ad influire sul Comitato in modo da trattenerlo presso di me; venne così a mancare all’equipaggio eccitato dagli avvenimenti una guida e fu pure evitata la chiamata generale al posto di combattimento che era stata progettata e richiesta. „In tal modo avevo ancora in mano il cosidetto Comitato, quando per non perdere il contatto con gli avvenimenti mi recai assieme ai delegati sopracoperta.“ Quivi giunto però dovette constatare con amarezza che l’equipaggio si era completamente impadronito della nave. Fu invitato a rientrare nella propria cabina ed a considerarsi prigioniero assieme a tutti gli altri ufficiali.