IL TRATTAMENTO DEGLI IRREDENTI SI è detto della grande diffidenza che l’ufficialità aveva sopratutto verso gli italiani ex irredenti. 1 seguenti episodi sieno sufficenti a caratterizzare tale stato di rapporti per quanto riguarda la marina. Antonio Scaramuzza, di Grado, fu chiamato a prestare servizio militare nell’ I. R. Marina austriaca nell’anno 1913. A Pola, dove si presentò, dopo 15 giorni di esercitazioni fu destinato quale attendente dell’am-miraglio Fiedler, comandante dell’arsenale di quella piazzaforte. L’ammiraglio si affezionò al suo attendente, e lo trattò sempre molto bene. Ciò malgrado, trattandosi di un italiano, allo scoppio della guerra con la nostra nazione si mostrò immediatamente burbero e sospettoso e dopo pochi giorni lo rimandò in coperta. Per dire il vero, nel caso dello Scaramuzza la diffidenza era più che giustificata dal suo agire, che, se fosse stato noto, gli avrebbe procurata per lo meno la galera a vita. Difatti, approfittando della sua posizione e del fatto