33 Croazia: il più grande scultore jugoslavo, vivente, Ivan Mestrovic ; il primo ministro degli Esteri del Regno S. H. S. Trumbic ; Qajo Bulat, capo del partito nazionale croato della Dalmazia, il prof. Mirko Deanovic, lettore d’Italiano all’ Università di Zagabria, usciti tutti da famiglie inur-inurbanizzate di Morlacchi, slavizzati. Grecia: Coletti, il più eminente uomo politico della Grecia moderna originario da Siracu ; Botsaris, patriotta, uomo politico e ministro ; gli « evergheti » (benefattori) Giorgio Averof, Tosita, Nicolas Sturnara, J. Do-bolis, i fratelli Zappas, Apostolos Arsakis, Demetrio Bikelas, poeta, novellista, uomo politico ; il famoso ed enigmatico Sir Basii Zaharoff. Italia : il conte Bonda, raguseo, ultimo deputato italiano della Dalmazia al Parlamento di Vienna; i due patriotti dalmati, senatori del Regno, avv. Roberto Ghiglianovich e conte Alessandrio Dudan, discendenti di famiglie morlacche, italianizzate; il barone Economo, oriundo da Vodena (regione del Pindo), mecenate a Trieste, dove il municipio intitolò una via al suo nome. Romania: Il Patriarca Saguna, che destò il sentimento nazionale tra i Romeni della Transilvania; Nicola Batzaria, giornalista e deputato che portò nella vita di Bucarest la nota dell’ irredentismo aromuno. Serbia : Il ministro Paciu, primo finanziere della Serbia risorta, amico di Pasic, ma che non volle serbificare il suo nome; Nicola Pasic (il cui padre si chiamava Pasa e proveniva dalla colonia romena della valle del Timoc); lo storico Vladan Giorgjevic ; il commediografo Branislav Nusic ; i ministri Kumanudi, Ninòic, Stojadinovic, Zinzar-Markovic ; Naum Kanara (Krnar), compagno del Caragiorgio, con cui condivise la sorte e la fine ; Princip, l’attentatore di Sarajevo nel 1914, evidentemente di origine aro-muna, come lo indica il suo nome. Ungheria : L’ uomo politico e ministro Mocsony ; Francesco Deak, ministro, credo, al quale il municipio di Fiume aveva intitolato il Corso più bello della città in riconoscimento dei meriti acquistati per l’ampliamento del porto ; il conte Alessandro Nakò, governatore di Fiume dal 1906-1910. Si potrebbe continuare e ampliare la lista. Ma credo che la curiosità sia soddisfatta e sia pure prevenuta 1’ obbiezione che la superiorità, morale e civile, degli Aromuni sia un’ idea campata in aria. Sarebbe proprio il caso di ripetere, che il buon seme di Roma non mente. Oscar Randi 3