59 minuzia di scarsa importanza chè si tratta di una poesia inconcludente e se si conoscesse bene il linguaggio poetico (non la lingua: fattore fisico) del Gondola, la questione si risolverebbe da sè in bene o in male... Finito l’interesse alle singole opere del Gondola, altri problemi o motivi o aneddoti gondotiani affiorano nella miscellanea. ¡I prof. Deanovic, educato alla scuola bertoniana del linguaggio poetico, raccoglie alcune impressioni sulla sensibilità linguistica del Gondola (O Gundulicevu jezicnom osjecaju s obzirom na rjecnik, pag. 43-48). Egli prende qui in considerazione 1’ elemento lessicale e nota come il Gondola sia riuscito a nobilitare ed arricchire la lingua letteraria col rifuggire da pesanti arcaismi, con 1’ avvicinarsi sempre più al patrimonio della lingua popolare e col porre in atto quell’ armonia che « dentro gli dettava » f1). Egli parla in genere della lingua del Gondola, ma ha presente e cita sopra tutto 1' Osman. Sarebbe quindi utile sottoporre allo stesso esame tutte le opere del Gondola e vedere, con raffronti calzanti, se, per esempio, si possa dire le stesse cose anche a proposito delle sue liriche religiose e in quella via tener presenti non solo i singoli elementi della lingua o del puro lessico, ma considerare la « transubstanzazione » (Bertoni) degli stessi nella quintessenza delle frasi, insomma sviscerare meglio l'analisi idealistica del linguaggio. Altro argomento particolare quello trattato dal dott. Jelasic : il Gondola di fronte alla filosofia del Cinquecento (Gundulic prema filozofiji cinquecenta, pag. 68-72). Egli cerca di inquadrare il poeta raguseo nei sistemi filosofici (uso a bella posta il plurale!) del Cinquecento e sulla base di qualche passo delle sue opere lo avvicina al neoplatonismo. Bisognerebbe però vedere se i passi che qui si citano sono espressione immediata e genuina del pensiero del Gondola oppure se sono semplice riflesso di opere letterarie che egli stava allora imitando o assaporando... come sarebbe il caso di quello stesso passo che 1’ autore mette a contatto con la poesia di Luigi Groto. Pure varrebbe la pena vedere se più che il neoplatonismo il tomismo o piuttosto il « neotomismo » del Seicento abbia lasciata qualche traccia nel pensiero del poeta raguseo. Certo che resta sempre problematico il « sistema filosofico » di un Gondola. Non si potrà mai, comunque, parlare di «filosofia di Gondola», ma tutt’al più di una «filosofia da Gondola ». Tendono sempre più ad argomenti particolari, ma con ciò si allontanano anche dalla figura e dall’ opera del Gondola ed ormai rasentano 1’ aneddoto, un articolo o « brano di memorie » del dott. Bucar, in cui si « narra » 1’ attività e la passione gon-doliana dello slavista svedese Alfred Jensen che ci ha lasciata la più bella monografia sul Gondola (arricci pure qualcuno il naso 1) e in particolare sull’ Osman (Alfred Jensen i Gundulié, pag. 95-100) ed un articolo o spigolatura di T. Mortidija che rievoca le « peripezie » del monumento al Gondola a Ragusa per far vedere come già alla fine del secolo scorso la rivalità o la lotta fra Serbi e Croati in Dalmazia aveva raggiunto un alto grado di tensione che degenerava nelle più volgari contumelie (Poli-ticko znacenje otkrica Gunduliceva spomenika, pag. 117-121). Di qui un passo solo alle « brevi notizie » : il Gondola allievo dei Gesuiti (anonimo, 66), l’ubicazione della tomba del Gondola (Br. Krmpotic, 124), un’edizione di « Razlicite pjesni » del 1868 (Lozovina), l'elisione all’italiana nel verso del Gondola e di altri poeti (Kombol, 122), il Rendic autore del monumento al Gondola a Ragusa (M. Seper, 126), un discorso che P. Stoos tenne nel 1838 a commemorazione del Gondola (E. Bauer, 127), di alcuni cenni di Paton sul Gondola nel 1861 (T. M., 130), una fiera polemica con Marko Car che considera « serbo » il cattolico poeta di (‘) E’ interessante però confrontare quanto su ciò ha già,scritto M. Resetar, « Gundulicev Osman » in «Bratstvo» op. cit. 150; cfr. pure J. Zivanovic, «Jezik u Gundulicevu Osmanu » in « Strazilovo », 1888, pag. 10.