58 Cecchini cento e quaranta otto, et un Talaro di cui ne imploro l’approvazione à cautela della resa de miei conti. Zara 7 Giugno 1760. (carta 116 e 117. - Il Rigo comunica al Prov. Cen. Diedo la notizia, aver il comandante di Scutari minacciato di chiedere 200 reali per ogni fuggiasco, qualora non venissero restituiti tutti gli Albanesi evasi nel-l’ultimo tempo. Il Provveditore spera però, che la minaccia non avrà alcun effetto, specialmente in seguito all’ arresto del cap. G. Zaratovic. Zara 18 giugno 1760). 7. (Voi. dispacci carte 122). Ser.1"0 Prencipe Mi sono pervenute da Scuttari le prime relazioni del Collonello Co. Rigo segnate in data dei 9 del corrente, ove fu ben accolto da quel Passà, e Mu-bassir, da quali agraditi furono li regalli, che gli sono stati presentati. Uscito il Passà sull’ ingrato e serioso argomento della pretesa restituzione delle note famiglie disertate dalla Turca Albania, si è tenuto 1’ Ufficiale alle istruzioni, di cui 1’ aveva munito con la norma de sapientissimi documenti di V. V. E. E. Con 1’ oggetto però di farne egli una qualche scoperta dell’ animo di quel Comandante, lasciò cadere nel giro del seguito discorso, un cenno sopra le traccie, che tenute venivano per avere nelle forze della Giustizia il preteso Reo Capi-tanio Zorzi da Castel Nuovo, intorno à che il Passà le disse, che di ciò niente cura vasi, mà che dovevano bensì essere restituite le Genti asportate dalle Terre del Gransignore, compensato l’importar dei Carajj (?) di suo Regai diritto, e risarciti li danni rissentiti dai Timari del Paese, per l’abbandono che fatto avevano dal lavoro delle loro Terre. Vedutosi poscia il Collonello con il Segretario del Passà Selim Effendi, ebbe questo di manifestarle, eh’ era intenzione positiva del suo Padrone, di non assentire all’accomodamento della vertenza medesima, senza un esborso di Cecchini ottomille, e che gli averebbe rilasciate carte legali di perpetua quietanza, e da poter essere anche spedite, prima all’ Ecc.mo Signor Amb. Estero in Costantinopoli, onde esaminate, riconosciuta ne fosse la loro validità. A questo discorso se ne mostrò con avvedutezza sommamente sorpreso 1 Ufficiale, facendogli comprendere che a fronte delle ragioni della Publica Causa, le sembrava non solo inaspettata, mà esorbitante una tale pretesa. Rivedutosi poi seco lui in Nuova sessione e presa avendo il Ministro Ottomano Norma, come ben lo suppone 1’ Ufficiale, dagli asensi del suo Padrone, ripigliatosi il reciproco maneggio, moderò la dimanda, disceso essendo alli settemilla cecchini, et in fine a sei mille e cinquecento. Ma insistito avendo 1 Ufficiale in far uso delle più forti et efficaci considerazioni, lo condusse finalmente a minorarla a cinquecento.