44 RICORDANDO UN ORIGINALE CHE FU UN FIERO PATRIOTA (Continuazione - v. numero precedente) L’incontro con Blasich e Zanella di Fiume Il 25 giugno 1915 la colonna di operai, alla quale ero addetto io, dopo passata Leopoli, appena sgombrata dai Russi, si fermava a Viniski, che in tempo di pace aveva una certa importanza per la sua fabbrica di tabacchi. Erano le 18-19 circa e faceva caldo. Gli operai erano stati acquartierati ed io andavo ad ispezionare i quartieri ed i singoli reparti per informarmi del loro stato sanitario. Durante la marcia di quel giorno un operaio era morto con sintomi di colera e per ciò era necessaria una grande cautela. Ripeto, anche qui, che io ero vestito in borghese con un nastro con la croce rossa al braccio sinistro, quale segno di riconoscimento delle mie funzioni. Veramente, avrei dovuto, secondo le prescrizioni, avere anche un nastro giallo-nero, ma quello non lo portavo mai, perchè ero riuscito ad eludere questa prescrizione. Mentre me ne andavo, dunque, da una « ubicazione » all’ altra, mi fermano due ufficiali : un giovane sottotenente e un tenente sui 40 anni, con occhiali e barba nera. Il più anziano mi interpella in tedesco : « Scusi, signore, da dove si potrebbe vedere il panorama di Leopoli? Mi diletto di disegno e vorrei farne uno schizzo ! ». Dovetti confessare la mia ignoranza dei luoghi, aggiungendo che era la prima volta che venivo colà. Quest’ ufficiale parlava molto bene il tedesco, ma con dolcezza di pronuncia che non mi ricordavo di aver mai udita. Egli, col tenentino, parlava poi in ungherese. Ma la dolcezza di quell’ eloquio non corrispondeva affatto alla cantilena, colla quale gli ungheresi parlano il tedesco, e per ciò non potei resistere alla tentazione di domandare: « Caro tenente »... « Non sono tenente, ma tenente-medico » — « Allora, carissimo collega - ripresi io - sarei curioso di sapere da dove tu sia; parli benissimo il tedesco, ma mi pare che tu non sia tedesco». — «Ed infatti non lo sono; presto servizio in un battaglione di Honwed ungheresi, ma io sono di Fiume ». E presentandosi disse :« Blasich,