20 Canone che ritmerebbe dal Erbatico a carico de Consudditi. Con tali fondamenti però raccolgo dallo Registri, che informata V.a Serenità con diligente dispaccio di S. S. E. E. de’ numeri 39 sotto li 4 Settembre 1749 restasse anche penetrata la Giustizia dell’ Ecc.° Senato, e con riverite sue Ducali 15 novembre di detto anno tagliata, et annullata avendo 1’ Investita, che aveva conseguita il Lupis, ordinò, che avesse nuovamente a rimettersi fra le rendite, e a disposizione della Comunità di Lesina il scoglio medesimo. Accordato dunque dalla Sovrana Publica auttorità a leggitimo e naturai possesso della Comunità di Lesina l’Isola Torcola, sarà opportuno, che abbia qui a ricordare umilmente a V. V. E. E. che la Comunità stessa eh’ è fra le ricche della Superior Provincia con le sue rendite che supliscono intieramente tutti li bisogni, sopravanza ogni anno denaro, e per non lasciarsi esposto a disposizioni, e intacchi s’accostuma con sano consiglio di far venir di volta in volta tutto il soldo di più in questa Camera di Zara, girandosi sempre a Credito della Comunità medesima, che attualmente ascende a quattro mille Zecchini circa. Ciò premesso resta ora de’ decidersi dalla sapienza di V. V. E. E. se per proveder a quasi trecento persone fatte Suddite volontariamente procurar bene alla Dalmazia, e aumento al Publico Patrimonio convenga sotraer dal diritto della Comunità di Lesina lo scoglio di Torcola di tenuissima rendita nella configurazione. Non si sollecita questo provvedimento a vantaggio di una privata famiglia, ma come atto di Principe tende a render Popolata un Isola, a introdur coltivazione in uno spazio di dodeci miglia, che stà abbandonato à pascolo di pochi quadrupedi. Le informazioni che ho su questo proposito stabiliscono a evidenza, che li Contadini di Lesina provisti già abbondantemente di spazij vacui, e incolti nel proprio continente, non hanno vero bisogno di riddursi sopra lo scoglio accennato traghettando 18 Miglia di Mare. Se piacesse però a V.a Ser.tà comandar, che si distribuisce alle Famiglie Albanesi como-ranti ora alle Bocche 1’ Isola di Torcola, come loro Patrimonio per goderlo con li loro Eredi, e discendenti sarebbe forse necessario addattarvisi subito alcune altre discipline per incamioar la Popolazione stessa a buona Polizia, togliendola dall' irregolar posizione, che sono configurate quasi tutte le Ville della Dalmazia. Oserò indicar alcuni principali raticoli nell’annesso Foglio per esser vintilati, e dirretti a dovere dalla sapienza Publica dimostrato avendomi l’esperienza ne varij giri fatti per li Contadi della Provincia, che la mancanza di attenzione nel dissegnar le Ville confluisca a farle ora pure comparire abitazione di Popolo Barbaro Assoggettandosi tutti essi nuovi abbitanti nello scoglio di Torcola alla Giurisdizione di Lesina, e sotto la giudicatura del Nobile Uomo con Rappresentante metodi e municipij (?) che godono li abitanti di detta Isola, sarebbe insieme giusto, che questa Società in riconoscimento del Jus Publico e delli giusti diritti del Principato sopra le Terre, che loro si concedono, si obbligasse dopo il Periodo di dodeci anni a corrispondere alla Cassa Publica la Decima di ogni frutto, e di tutti li raccolti che si faccessero sopra lo scoglio medesimo. Giacomo Gradenigo Zara 4 Agosto 1777. Tullio Erber