25 quegli Aromuni che nel sec. XII avevano formato lo Stato valacco-bulgaro degli Assanidi ed erano stati risottomessi dai Bizantini. La raffica turca li scaraventò sulla Macedonia, da dove poi ripiegarono a mezzogiorno verso la Tessalia e il Pindo. I rimasti furono bulgarizzati più facilmente. Esiste su queste « trasmigrazioni » interne della penisola balcanica un libro molto interessante del prof. Cvijic «La pèninsule balcanique». Il professore serbo studia e segue a preferenza gli spostamenti dei Serbi, ma si occupa molto anche degli Aromuni. Chi legge con attenzione questo libro ha l’impressione di vedere un alveare e di sentirne perfino il ronzio. Il libro è utilissimo per chi voglia formarsi un’ idea del mosaico etnico balcanico e specialmente di quello macedone. La bufera turca ha sconvolto ancora più lo strato, già labile, del-1’ elemento valacco. Molti Aromuni rimasero sepolti sotto le macerie ; altri, per aver salva la vita emigrarono alla spicciolata e in massa. Da questa epoca compaiono, nella parte occidentale dei Balcani, ossia nella zona di Venezia, i « Cicci » che si fermano in un nucleo più forte sul Monte Maggiore dell’ Istria (dove vivono ancora) e in forma di spruzzaglia lungo tutto il Carso triestino e goriziano, e più oltre ancora nella pianura friulana, fino al Tagliamento. Poi vengono i « Morlacchi » (detti così per reminiscenza dei Mauro-Valacchi dell’ Epiro), che si disseminano lungo tutta la Dalmazia da Cattaro a Segna e occupano il triangolo dal mare tra Fiume e Zara (canale della Morlacca), il Velebit e le Dinariche - la così detta Morlacchia. Si conservano bilingui fino al sec. XVI, poi vengono slavizzati, nella lingua, non nei costumi. Di questi Morlacchi Venezia si servì come di ottimi soldati per combattere e arrestare l’avanzata dei Turchi verso la costa. Le « cernide » di Morlacchi rimangono fedeli a Venezia fino al giorno della caduta della Serenissima. Altri due gruppi minori di Morlacchi sarebbero quelli, che in istato di avanzata slavizzazione, ma non immemori della loro lingua aromuna, andarono a fermarsi, uno alle falde del Monte Mossor in Dalmazia, l’altro sul Velebit ad oriente di Fiume e formarono le due pseudo-repubbliche di Poglizza e di Valdevino (Vinodol). Come i Veneziani, hanno dato ricetto ai profughi valacchi e se ne sono serviti nella lotta contro i Turchi anche gli Austriaci. Prima, e specialmente dopo la vittoria di Eugenio di Savoja, questi Valacchi furono mandati a presidiare i così detti « confini militari », fra la Croazia e la Bosnia. I documenti austriaci ricordano la parte occidentale della Slavonia col nome di « Parva Valachia ». Un altro gruppo maggiore è stato scaraventato addirittura al di là dei Carpazi, nella Moravia (odierna Ceco-Slovacchia), dove esiste una regione di nome « Valacchia », i cui abitanti, oggi cechizzati, conservano tracce indelebili della loro origine aromuna. Passato il primo turbine, gli Aromuni seppero adattarsi alle nuove