24 kral, kruìj, koroli da Carolus (Carlomagno). Gli Albanesi chiamano « ’mbret» il loro Principe, Capo dello Stato o Re. Orbene « ’mbret » non è altro che una contrazione di « imperat-or ». Sono di origine aromuna le dinastie dei : Cotromani della Bosnia (sec. XIII) che un secolo prima era detta dagli Ungheresi Principato di Rama; Nemagna della Serbia (sec. XIII) ; Balsa del Montenegro (sec. XIV); Karagiorgio di Serbia (sec. XIX); probabilmente anche Petrovic-Njegos del Montenegro (sec. XIX). Nessuno si è occupato di questi Aromuni fino verso l’anno 1000. Ma se vogliamo indovinare, per induzione, quale sia stato il loro livello sociale e culturale in quell’ epoca, dobbiamo inferire da questi scarsi, ma bastanti elementi, che non abbiano formato solamente la classe degli agricoltori, ma abbiano avuto in mezzo a loro un buon numero di quella che oggi si direbbe la piccola borghesia artigiana. Malgrado questa superiorità civile sui nuovi venuti, gli Aromuni continuarono anche nel periodo successivo, che va fino all’ invasione turca, a fondersi con loro nella partecipazione alla nuova vita statale, sopra accennata. Moltissimi Aromuni furono assimilati dai Greci, dai Bulgari, ma specialmente dai Serbi, che nel medio evo erano chiamati addirittura vlasssi, tanto era fresca ed evidente la snazionalizzazione. Coloro che si sono occupati del fenomeno degli Aromuni, hanno formulato per spiegarlo l’ipotesi di un’ inferiorità morale. La esamineremo più tardi. Gli studi sugli Aromuni sono di data recente; risalgono nei loro inizi a poco più di mezzo secolo fa e si basano su osservazioni, indagini, testimonianze degli ultimi due secoli. Per il lungo periodo precedente dobbiamo ancora contentarci di induzioni. E la più ovvia sarebbe questa : che gli Aromuni e gli ultimi rimasti, gli Slavi, si siano trovati nei primi tempi in una condizione di anarchia, in mezzo alla quale la lotta per 1’ esistenza si riduce alla formula della vita animale, che cioè il pesce grande mangia il piccolo. Solo col concetto di maggioranza e minoranza, non con quello, errato a mio giudizio, di una debolezza congenita degli Aromuni, si può spiegare il fenomeno - confermato, come vedremo in seguito, dalla filologia - che. mentre gli Aromuni dei Balcani si assottigliarono per assorbimento da parte degli altri, i Romuni d’oltre Danubio assimilarono un numero non indifferente di altre frazioni di popoli, specialmente slavi. A conferma di questo mio giudizio mi piace riferire una frase, caustica, ma non priva di fondamento, detta dal deputato romeno Lupu all’ or defunto Nicola Pasic : « Voi, Serbi, siete romani slavizzati, e noi Romuni siamo slavi latinizzati ». Questo criterio vale ancora più quando si vogliano studiare le conseguenze, portate nella sciolta compagine degli Aromuni balcanici dalla invasione turca. L’urto di questa scompigliò e rimestò ancora più il mosaico etnico della travagliata penisola. Nei monti Rodope e Rila vivevano delle tribù bellicose di pastori Kutzo-valacchi ; nel Balcan si erano ritirati