22 dei Balcani (non si sa perchè) « Aromuni » (talvolta anche « Ramani », non vollero mai accettare il nomignolo di Valacchi. Noi, in omaggio alla loro volontà e all’ uso invalso fra gli studiosi dell’occidente, li chiameremo Aromuni; ma è necessario ricordare tuttavia altri nomignoli, loro affibbiati dai popoli coi quali sono venuti in contatto. 1 Greci, per es., li chiamarono : Romaioi (Romei), Mauro-Vlahi, Kutzo-Vlahi, Martolozi. Gli Albanesi : Rumeri, Remeri e Gog. 1 Veneziani: Morlacchi (da Mauro Valacchi) e Cicci. I Serbi (che ne hanno assorbito il numero maggiore): Zinzari in generale e Pecialbari in particolare. Anche l’etimologia di Zinzari è ignota. L’ipotesi più plausibile sarebbe questa: 11 numero «cinque», latino « quinque », viene pronunziato dagli Aromuni : Zinzi o cinti. Siccome la maggior parte di loro ha esercitato per secoli il mestiere del merciaiolo, è probabile che gli altri popoli, udendo ripetere spesso il zinzi e il cinti, li abbiano chiamati per questo « Zinzari ». Così sarebbe nato anche 1’ appellativo di « Cicci ». Dirò subito che - per giudizio concorde degli storici e degli studiosi -questi Aromuni sono stati i maestri di vita civile dei nuovi venuti. Riportati allo stato patriarcale, ricavarono dal loro ambiente un nuovo tipo di civiltà originale, eh’essi trafusero ai nuovi venuti prima coi contatti e poi colla lenta assimilazione. Gli slavi avevano portato il loro numero, la loro lingua, le loro istituzioni famigliari e giuridiche, le loro discordie, l’indolenza, le fantasticherie. Hanno ricevuto dagli Aromuni il senso della realtà, la forza, la disciplina, nuovi usi e costumi, l’idea dello Stato accentrato, varie dinastie regnanti. Ma prima di approfondire 1’ orgomento, che ci interessa particolarmente, conviene stabilire quanti, a un di presso, siano stati questi Aromuni e dove abbiano formato i loro nuclei maggiori. Dobbiamo procedere per induzione. La tradizione dice che si sono rifugiali sui monti. E infatti, dopo le trasmigrazioni, molti corsi d’acqua (non tutti) hanno ricevuto nomi o forme slave, mentre invece le montagne hanno acquistato dei nomi nuovi, strani: Durmitor, Visitor, Mossor, Miggior, Ruma, Rama, Orien, Korona, Kunora, Katun, Vlahinica, Vlasic, Stari Vlah, Zinzar plànina (montagna dei Zinzari). A nord-est di Sarajevo c’ è una montagna, detta Romagna o anche Romania. La Rumelia, oggi provincia bulgara, trae il suo nome da Rum-ili, in turco « terra dei Romani ». Ma anche nelle pianure sono frequenti i nomi di Rama, Ram, Ramliani. La Tessalia, dal XII al XV sec., ha formato la « Grande Valacchia », abitata da Aromuni ; 1’ Etolia fu della la « Piccola Valacchia ». Ci furono pure altre due Valacchie, la « Valacchia bianca » e la « Valacchia nera » (odierna Moldavia) a nord del Danubio. Sarebbe interessante poter precisare la diffusione, in ordine di spazio e in ordine di tempo dei nomi formati colla radice rom e ram, di quelli composti o derivati da vlah e di quelli col nuovo nomignolo zinzar. Probabilmente la graduatoria in ordine di tempo sarebbe quella qui indicata.