14 quilli, non esitai ad appoggiare la sua nomina a Podestà di Spalato, dimenticando eh’ egli era 1’ uomo che negli anni 1848-49 per le sue idee esaltate, per la continua famigliarità coi più caldi partigiani della rivoluzione italiana, e per il censurabile ed impudente suo contegno non solo era messo a capo dei sorvegliati politici, ma era stato perfino proposto per l’arruolamento forzoso, che per tutte le censurabili sue precedenze aveva meritato che non più lungi del 1854 1’Eccelso Dicastero Supremo di Polizia gli negasse il chiesto passaporto per 1’ Estero, limitando anche quello per l’interno coll’ espresso divieto di portarsi a Vienna, e che in ogni luogo dove si recasse doveva essere fatto rigorosamente sorvegliare dalle autorità di polizia. Per quanto ho esposto, fuori di ogni dubbio è dimostrato che il dottor Bajamonti, nemico del Governo nel 1848, non si è mai ravveduto, nè ha mutato idee e sentimenti; che l’apparente suo contegno tranquillo successivamente appunto non era che effetto delle mutate circostanze, ma che il cuore restò sempre qual era; che appena i tempi ritornarono inquieti esso ritornò pure e forse con più calore a mostrarsi avverso al Governo, ostile alle Autorità costituite e solo vago di scuotere ogni vincolo di legittima dipendenza; eh’ esso, in una parola, è quello stesso individuo che veniva così al vero dipinto nel 1849 dal pretore politico di allora, con i più neri colori. » Parla poi degli altri assessori comunali, fra cui il Giovannizio, il quale nel 1848 faceva parte delle schiere dei ribelli crociati « sotto il servizio di quello stesso Garibaldi che ora, trionfante nelle due Sicilie e nello stato Pontificio, minaccia di molestare anche questo litorale. Animati dal malesempio delle idee sovversive della Congregazione municipale, demoralizzati dallo sprezzo per l’autorità pubblica e sfrontatamente ostentato da essa e particolarmente dal suo capo, esaltati dalle voci che di continuo arrivano dall’ estero sui progressi della rivoluzione e sulle possibilità di un attacco da parte di Garibaldi o del Piemonte, gli abitanti di Spalato, appartenenti all’ elemento italiano, vanno giornalmente diventando più caldi partigiani del nuovo ordine di cose che invase i paesi sottratti ai Governi legittimi. Fatti concreti non furono ancora azzardati. Ma non conviene illudersi: il fuoco per essere nascosto non arde meno, nè minore è il pericolo che al più lieve soffio esterno scoppi l’incendio. Le idee sovversive cominciano a diffondersi anche nelle classi inferiori della popolazione ; e mentre giorni addietro mi veniva riferito, sotto promessa di giuramento, un brano di discorso di quattro sfaccendati giovinastri appartenenti alla classe civile i quali, passeggiando a tarda ora di notte fuori della città verso le Paludi, andavano fra loro concertando il