26 I miei lauri gettai sotto i tuoi piedi, o Vittoria senz’ali. È giunta l’ora. Tu sorridi alla terra che tu predi. Italia ! Dall’ ardor che mi divora sorge un canto più fresco del mattino, mentre di te 1’ esilio si colora. Oggi più alta sei che il tuo destino... E dopo esaltata in dieci canzoni l’impresa libica, nell’ ultima delle dieci conchiude il suo canto mestamente, con il rammarico dell’ esule : Ah, non dieci canzoni, dieci navi d’ acciaio martellato con l’istessa forza d’ amore, o Patria, dimandavi... Ahimè, non ho se non il mio tormento e il mio canto. L’ oblio breve è finito, e nell’ oscuro cuore io mi sgomento. Ma gli appare la visione d’ un’ Italia più radiosa, d’ una Italia chiamata mediante una « silenziosa disciplina » (Bruers) a destini più alti ; e questa visione lo ravviva : Così divina Italia, sotto il giusto tuo sole e nelle tenebre, munita e cauta, col palladio su l’affusto, andar ti veggo verso la tua vita nuova, e del tuo silenzio far vigore e far grandezza d’ ogni tua ferita. Nella mia notte, sopra il mio dolore, questa suprema imagine risponde. Chiudila nella forza del tuo cuore. Non n’ ebbe la tua guerra di più grande. Chi mosse al nostro Poeta 1’ accusa di insincero, e lo fece forse in buona fede, non conobbe certamente l’impulsiva vigorosa spontaneità di questi versi. Fossero in buona fossero in cattiva fede i suoi censori, G. D’Annunzio poteva tre anni più tardi, alla vigilia della grande guerra, e sempre più arditamente negli anni successivi, dare tale prova della propria virtù civile, e del modo con cui egli stesso l’interpretava, che avrebbe potuto degnamente rispondere con Dante « e questo sia suggel eh’ ogn’ uomo sganni ». La sera stessa infatti del ritorno dal volontario esilio di Francia, il 4 Maggio 1915, G. d’Annunzio parlava a Genova: « Tutta Genova è in piedi, stanotte, come nelle adunanze delle grandi « deliberazioni. E la fede di Genova ritrova 1’ antica parola del suo potere « civico, il grido breve dalla volontà latina : Fiat ! Fiat 1 Sia fatto I Si compia ! Quel che è necessario, si compia ! La integrazione della patria si compia I La resurrezione della patria si compia ! Questo vogliamo, questo dobbiamo volere ».