4 LA SCHIAVITÙ DEL MARSIGLI informata a un profondo sentimento di dignità umana e di fede religiosa, il quale prima che nella parola fu sempre vivo negli atti stessi di tutta la travagliosa vita dell’autore: sentimento sincero e saldo come in pochi uomini al mondo. Grande e costante fu specialmente in lui il culto della Vergine, alla quale confessava d’essere debitore d’ogni bene. Quando giovane egli militava contro i turchi in Ungheria, fu Essa a volere con la prigionia, incominciata appunto il giorno della sua Visitazione (2 luglio 1863), punirlo salutarmente de’ peccati commessi e poi liberarlo, nove mesi dopo, in un altro suo giorno festivo, in quello del-l’Annunciazione (25 marzo 1684). Ritornato in patria e rimessosi appena in salute, fu suo primo pensiero mantenere due promesse fatte a Maria : visitò prima la Santa Casa di Loreto — e qui probabilmente, dice un suo intimo amico4, contrasse quel voto, che osservò scrupolosamente per tutta la vita, di digiunare a pane e acqua in tutte le vigilie delle sue feste; indi si recò alla Santissima Annunziata di Firenze — e qui appese al muro della chiesa le catene che aveva portato seco dalla sua prigionia. Molti anni appresso, quand’ebbe fondato l’istituto delle scienze in Bologna, che si allogò nel superbo palazzo Poggi in via Zamboni, oggi sede dell’ università, volle che al pianterreno, nella prima aula a sinistra, dove è presentemente — chi l’avrebbe previsto? — la portineria, si costruisse una cappella da dedicare a Maria Annunziata. E allora si fece