PREFAZIONE 43 muratori e fratelli, per vedere in pratica quanto sarebbe la spesa. Il che segui il lunedi mattina; dove maestro Filippo Ferrari con suo figlio fecero una lista, quale si trova appresso Carlo Marchi, che loro avrebbero fatto il tutto, etiam con la volta di pietra a catino sopra la cappella, per lire 883. Seguirono anni di guerra incessante, durante i quali qualche volta e per poco il Marsigli potè rivedere la patria. Ciò nonostante anche di quel periodo mi è stato possibile scoprire qualche segno non trascurabile della sua pietà verso gli schiavi cristiani e del suo affetto per la istituzione bolognese del Riscatto. Ma devo dire prima che la scorsa fatta per i suoi manoscritti conservati nella biblioteca universitaria m’ha dato anche il modo di congetturare con qualche probabilità il tempo in cui rivide i due fratelli bosniaci che dopo tante orrende traversie l’avevano trascinato in un villaggio presso Rama, trattenendovelo, finché fu libero, nel loro miserabile tugurio. Dei viaggi che fece per fissare, d’accordo coi rappresentanti delle potenze contraenti, i confini dei domini turco, austriaco e veneto, egli ha lasciati i diarii, corredati di carte topografiche. Ora la mappa comprendente la regione di Rama, inserita nel diario XLIV, porta la data del 27 luglio 16997*. Intorno a questo giorno dunque, mentre tornava dal campo dei veneziani, avendo fatto visita all’ambasciatore Grimani, “ con tutta la maggior pompa di truppe alemanne e croatte „, s’incontrò coi fratelli Omer e Gerillo, laceri e sparuti, e fattili montare