RAGGUAGLIO 65 con essi tartari non mi alimentai che di brodo di carne di cavalle e di latte delle medesime. Questi tartari, ricchi di prede d’ uomini, d’armenti, di suppellettili, fecero un distaccamento per mandare a vender queste all’ esercito ottomano. Mi diedero ad altri e, bisognando traversare l’emissario del lago di Naisidler, che forma il fiume Rabdniz, in un sito largo quanto può tirare un fucile e d’ una smisurata profondità e senza altro comodo da varcarlo che quello del nuoto sopra de’ cavalli, cacciarono questi con tutti gli armenti dentro dell’acqua, con una particolare arte ed agilità. E in tal forma passano qualunque acqua e agli schiavi dànno la coda de’ cavalli nelle mani, insegnando loro di tenere le gambe rancinate. E per le donne a sorte ivi trovarono tre barchette che assisterono alle più giovani e alle più belle; e alle altre comandarono, coperte nel miglior modo che potevano, che passassero egualmente con noi. Agli uomini davano la coda de’ cavalli nelle mani, ad altri pure attaccavano piccole zattare di canna legate insieme, che nuotando portavano sopra di loro i vestiti, la sciabla, le frezze e 1’ arco, senza che si bagnassero: dimostrazioni tutte che si vedono nella figura del capofoglio primo. Le grida, gli urli e i fischi erano indicibili, ed in fine era un orrido quanto curioso aspetto s